Maria nella bottega del falegname
La-
Re- La-
Maria: Falegname col martello perché fai den - den ?
Fa Sol Do
Con la pialla su quel legno perché fai fren fren ?
Re-
La-
Fa Sol Do
Costruisci le stampelle per chi in guerra andò
Re-
La- Fa Sol La-
e dalla Nubia sulle mani a casa ritorno' ?
Re- La-
Il falegname: Mio martello non colpisce, pialla mia non taglia
Fa Sol Do
per foggiare gambe nuove a chi le offri' in battaglia,
Re-
La- Fa Sol Do
ma tre croci, due per chi diserto' per rubare,
Re-
La-
Fa
Sol La-
la piu' grande per chi guerra insegno' a disertare.
La gente: Alle tempie addormentate di questa città,
pulsa il cuore d'un martello, quando smetterà ?
Falegname su quel legno, quanti colpi ormai,
quanto ancora con la pialla l'assottiglierai ?
Maria: Alle piaghe, alle ferite che sul legno fai,
falegname su quel legno manca il sangue ormai,
perché spieghino da soli, con le loro voci,
quali svolti sbiancheranno sopra le tue croci.
Il falegname: Questi ceppi c'han portato perché il
mio sudore
li trasformi nell'immagine di tre dolori,
vedran lacrime di Dimaco e di Tito al ciglio
la piu' grande che tu guardi abbraccerà tuo figlio.
La gente: Dalla strada alla montagna sale il tuo
fren fren,
ogni valle di Giordania impara il tuo fren fren;
qualche gruppo di dolore muove il passo inquieto,
altri aspettan di far bere a quelle seti aceto.