La Teoria
Tutto quello che c'è da sapere per poter
iniziare a suonare
In questa lezione tratteremo gli argomenti di teoria musicale inerenti alla
chitarra, indispensabili per passare alla pratica.
Impareremo a conoscere la scala musicale, la tastiera ed i rudimenti della
teoria degli accordi.
La prima cosa necessaria da imparare per suonare la chitarra è la scala
delle 12 note.
Dodici?
Si, poiché quelli che sono i tasti neri presenti sul pianoforte, corrispondenti
alle note intermedie, per la chitarra sono del tutto equivalenti alle 7 note
tradizionali e tra breve capiremo anche il perché.
Do | Do#
Reb |
Re | Re#
Mib |
Mi | Fa | Fa#
Solb |
Sol | Sol#
Lab |
La | La#
Sib |
Si |
Come si vede, alle 12 note tradizionali sono inframmezzate le note intermedie, che prendono il nome dalla nota immediatamente successiva con il simbolo # (diesis) oppure da quella precedente con il simbolo b (bemolle).
In pratica dopo il Do c'è il Do# che può anche essere detto Reb.
La scala si ripete, identica all'infinito, dopo il Si. In pratica dopo il Si si ricomincia con Do, Do#, ecc...
Basta ricordare che tra Mi e Fa non ci sono note intermedie e neanche tra Si e la replica della scala (quindi tra Si e Do).
Lo spazio tra una nota e la successiva é detto semitono, ad esempio tra Do e Do# c'è un semitono, mentre ce ne sono due tra Do e Re.
La distanza in toni, invece, non è uniforme e va misurata nel seguente modo, a partire dalla nota di partenza
Nota di |
1 |
1 2 |
3 |
2 tonalità 4 |
5 semitoni |
3 tonalità 6 |
4 tonalità 7 |
8 semitoni |
5 tonalità 9 |
10 semitoni |
6 tonalità 11 |
In pratica, partendo dal Re, se si vuole la nota che disti 4 tonalità si ottiene il La, mentre se si vuole quella che dista 4 semitoni si ottiene il Fa# (anche detto Solb).
La nota che si trova a distanza di 12 semitoni o 7 tonalità da quella di partenza è, ovviamente, la nota di partenza un'altra volta, ma in questo caso ha un suono più acuto e si dice che dista una ottava da quella di partenza.
La tastiera la rappresenteremo, d'ora in avanti nel modo indicato in figura:
La corda denominata con 1 è la prima a cominciare dalla destra del manico e, a vuoto, cioè senza pigiare alcun tasto, suona la nota MI, la corda 2 suona la nota SI, la corda 3 suona la nota SOL, la corda 4 suona la nota RE, la corda 5 suona la nota LA la corda 6 suona ancora la nota MI, ma più basso di una ottava, per questo detto MI basso.
In pratica la sequenza è quella illustrata in figura:
Questa sequenza di note prodotte dalle corde a vuoto è detta accordatura classica. In alcuni generi musicali può essere variata, anche se questa è una operazione alquanto rara. Il nostro corso farà sempre riferimento a questa accordatura.
Accordare la chitarra vuol dire fare in modo che le corde suonino a vuoto la sequenza MI, SI, SOL, RE, LA, MI.
Per procedere alla accordatura si può usare un corista, in
pratica un fischietto dotato delle sei note della chitarra.
In tal caso è sufficiente agire sulle chiavette relative a ciascuna corda fino
a quando non si ottiene il suono emesso dal corista per quella specifica corda.
Un'altro strumento utilizzabile è il diapason, uno strumento che è
fatto come in figura. Viene utilizzato prendendolo per la testa e poggiandolo con la punta della testa sulla cassa della chitarra, dopo aver "battuto" una delle due ali contro un oggetto rigido. Questo strumento emette la nota LA. |
|
Per l'accordatura si procede nel seguente modo:
Per aiutarvi nell'accordatura, sotto la voce utilità abbiamo inserito un corista, sia nella versione consultabile da WEB (on-line) che in quella scaricabile su PC (off-line).
Quello che impareremo a fare durante questo corso di chitarra è essenzialmente il suonare tutti i tipi di accordi.
Un accordo é un insieme di tre o più note, suonate insieme o ritmicamente alternate a breve distanza.
Un accordo é composto da una nota, detta dominante, che é quella che gli conferisce il nome, e da un tipo.
A partire dalla nota dominante è possibile costruire un accordo seguendo alcune regole.
La prima regola riguarda gli accordi detti fondamentali, cioè gli accordi Maggiori e Minori, che si ottengono seguendo la regola riportata nella tabella seguente:
Tipo accordo |
Note componenti |
Maggiore |
Dominante |
5 semitoni dalla dominante |
8 semitoni dalla dominante |
Minore |
Dominante | 4 semitoni dalla dominante | 8 semitoni dalla dominante |
In pratica un accordo di DoM, cioè di Do maggiore, é costituito dalle note
DO,MI,SOL; mentre un accordo di Dom, cioè di Do minore, é costituito dalle
note DO,RE#(MIb),SOL.
L'accordo maggiore da una sonorità "allegra" ad un brano musicale,
mentre il minore ne da una "triste".
Il prevalere dell'una o dell'altra tipologia di accordi conferisce alla musica
un contesto allegro o triste.
Questi accordi sarebbero sufficienti a suonare tutte le canzoni, ma non
consentirebbero di creare quelle particolari atmosfere che solo con gli accordi
cosiddetti dissonanti é possibile creare.
Un accordo dissonante semplice, detto anche dissonanza
semplice, lo si ottiene aggiungendo, in genere, una nota
all'accordo Maggiore o minore.
Nella tabella riportiamo le principali dissonanze semplici:
Tipo accordo | Accordo base | Nota da aggiungere |
Settima
(maggiore) 7M |
Maggiore | 11 semitoni |
Settima
minore 7m |
Minore | 11 semitoni |
Settima
eccedente 7+ |
Maggiore | 12 semitoni |
Settima
diminuita (detto anche Sesta) 7- detto anche 6 |
Maggiore | 10 semitoni |
Settima minore diminuita |
Minore |
10 semitoni |
Nona maggiore | Maggiore | 7 semitoni |
Nona minore | Minore | 7 semitoni |
Le dissonanze composte si ottengono a partire da dissonanze semplici, aggiungendo una nota, ed utilizzando le regole esposte in tabella; ad esempio un accordo di Settima/Nona, lo si ottiene da un accordo di Settima (con la regola per la settima e quindi aggiungendo una nota che dista 11 semitoni dalla dominante) aggiungendo la nona (con la regola per la nona e quindi aggiungendo una ulteriore nota che dista 7 semitoni dalla dominante).